Storia di una capinera

21.05.2013 11:42

Storia di una capinera

Film del 1993 diretto da Franco Zeffirelli, e ispirato al romanzo omonimo di Giovanni Verga del 1871. Il maestro del verismo ispira una storia malinconica e senza possibilità di riscatto.

La vicenda è ambientata a Catania nella seconda metà dell’Ottocento. Ai tempi del colera la giovane Maria fa ritorno dal convento nella casa paterna, la matrigna la costringe a farsi suora, e lei da sempre ubbidiente e devota non ha mai desiderato altro, finché nell’estate rovente della campagna siciliana, incontra il giovane Nino. La delicata interpretazione di Angela Bettis nei panni di Maria, si intona perfettamente all’ambiente, al momento storico, e alla pene sopportate dalla giovane, costretta a rinunciare all’amore e alla sua libertà.

L’opera di Verga è autobiografica, in quanto legata a fatti reali accaduti allo scrittore durante un estate trascorsa con la famiglia, quando si invaghì si una giovane educanda del monastero. Il romanzo presenta alcune differenze rispetto al film, non ultimo il finale, ma nello sostanza ne rispetta il tema, i caratteri dei personaggi, lo spirito, presentandosi come un racconto intimo e disperato. La sofferenza di una donna costretta contro la sua volontà a un esilio forzato, l’impossibilità di un amore appena nato di continuare a crescere, la chiusura di un mondo come quello monacale, per certi versi ancora misterioso e poco indagato. Non ci sono paralleli possibili tra Maria e la monaca di Monza di Manzoni, nell’una c’è rancore che si trasforma in violenza, nell’altra sofferta accettazione di un destino crudele, scelto da altri.  Maria è come un piccolo uccellino cresciuto in cattività, che una volta assaporata la libertà non vuole tornare in gabbia.

La regia di Zeffirelli è sapiente e delicata, mai invasiva. Ottima l’interpretazione di Vanessa Redgrave nei panni della suora ‘pazza’, che confida le sue pene alla giovane Maria.