La piena

19.12.2013 11:36

La piena

 

di Mikael Niemi

edito da Iperborea

Pag.  334

 

Una catastrofe che ricorda da vicino il Vajont, ma qui siamo all’estremo nord della Svezia, a Lulea, il fiume Lule ingrossato dalle piogge autunnali sta per riversare la sua furia sugli abitanti della valle. Le dighe cedono una ad una e l’acqua fangosa travolge case, boschi, vite d’uomini e di donne, uno scenario apocalittico in cui protagonisti casuali danno il peggio di sé, e scoprono lati oscuri del proprio animo.

Adolf Pavval cerca con affanno di sopravvivere intrappolato nella sua lussuosa auto, Vincent Laurin salva suo malgrado l’ex moglie Henny che ora ama un altro, Lovisa si aggrappa al tetto di una casa e stringe forte il bambino che porta in grembo. Loro e altri sono i protagonisti travolti dalla piena, vite interrotte all’improvviso da un mostro di acqua e fango che minaccia di inghiottirli. Alta tensione, stile asciutto, crudo, preciso sin nei minimi dettagli.

Un romanzo che ti colpisce duro come una pietra allo stomaco, che porta a chiedersi: che farei io al suo posto? Avrei le forze, il coraggio per cavarmela? Tutta questione di fortuna? Il confine tra vita e morte si assottiglia, e qualcuno scopre un’anima nera come le acque sporche che lo travolgono. Chi si scopre spietato chi ancora innamorato, chi troppo attaccato alla vita per lasciarla andare.

Il fiume si ritira e resta solo devastazione, fuori e dentro l’animo umano.

Con uno sguardo introspettivo, lo scrittore svedese indaga le profondità dell’anima, mettendo in luce meccanismi subdoli, di autodifesa, di conservazione, una tendenza a proteggere se stessi anche a scapito d’altri. Vincerà la forza bruta della piena o la brutalità dell’uomo?

 

 

Voto 8