La biblioteca alla fine del mondo

30.08.2013 10:04

La biblioteca alla fine del mondo

 

di Will Schwalbe

edito da Rizzoli

pag. 303

 

Un racconto commovente, una testimonianza preziosa su l’ultimo viaggio di una grande donna verso la morte, vista attraverso gli occhi e i ricordi del figlio. Will Schwalbe ritrae sua madre Mary Anne negli ultimi due anni di vita, quelli trascorsi tra corsie d’ospedale, sedute di chemio e lunghe conversazioni sulla vita e i suoi grandi temi. Malata di tumore al pancreas senza possibilità di guarire, Mary Anne lotta, anche solo per vivere un altro giorno e poter leggere un nuovo libro. La lettura scandisce gli incontri tra madre e figlio, il loro piccolo circolo segreto, un club del libro che li avvicina e diventa il modo di comunicare senza l’ingombro della malattia.

Una donna dalla vita straordinaria, spesa in favore dei rifugiati, degli ultimi, dell’istruzione a chi ne ha più bisogno, Mary Anne crede fermamente nel potere dei libri, che una lettura salvi più anime di una bomba. Sa di essere malata, di non avere possibilità di guarire, ma vuole godersi fino all’ultimo istante la vita e i suoi doni: una famiglia con tre figli e splendidi nipoti, centinaia di amici sparsi ai quattro angoli del mondo, l’ultimo progetto di una biblioteca a Kabul, è per tutto questo che Mary Anne lotta. I libri diventano il pretesto per discutere di tutto, per riesumare ricordi d’infanzia, parlare della morte, della fede e della speranza che non abbandona mai la donna. Durante quei due anni di viatico tra ospedali e momenti di apparente serenità, Will raccoglie tutto, e poi ricostruisce un percorso che è insieme affettuoso e catartico. Finché potrà continuare a leggere Mary Anne saprà di essere viva, perché “Leggere” dice “non è l’opposto di fare, bensì di morire”.

Mary Anne ci insegna che si può mostrare coraggio ed essere altruisti anche nei momenti più bui e dolorosi, si può elargire un sorriso agli altri anche mentre ci si spegne, e si può continuare a leggere e sognare di altri luoghi, di altri mondi, anche quando la vita scivola via.

Una lettura toccante, sincera anche nei momenti più crudi, nel descrivere una malattia che non lascia scampo e un rapporto madre-figlio che continua ad arricchirsi. Will Schwalbe dipinge un ritratto indimenticabile che non può non toccarci da vicino e fa’ riflettere su quanto la morte sia sempre a un passo, ma non per questo siamo autorizzati a non alzare un dito.

 

Voto  8