Il bambino con il pigiama a righe

11.06.2013 10:17

Il bambino con il pigiama a righe

Lo scrittore irlandese John Boyne, pubblica il suo romanzo nel 2006, un successo letterario che presto valica i confini nazionali e diventa un film nel 2008. Il libro per quanto apprezzato, ha sollevato più di una critica alla sua attendibilità storica, ma dato l’argomento e la delicatezza con cui viene trattato l’orrore di Auschwitz, forse era inevitabile. Pur non raccontando un’esperienza diretta né un fatto che ha riscontro nella realtà, il romanzo di Boyne mette a confronto due realtà che corrono parallele sullo stesso filo, e per caso, per volontà, o per un brutto scherzo del destino, finiscono per incontrarsi. Com’è l’orrore dello sterminio, visto attraverso gli occhi di un bambino che vive oltre il filo spinato? Bruno, il piccolo tedesco figlio di un ufficiale delle SS, incontra il coetaneo Shmuel, ebreo con la divisa a righe, una divisa che a Bruno sembra un pigiama, e non gli impedisce di iniziare una’insolita amicizia.

L’adattamento cinematografico è opera dello sceneggiatore e regista Mark Herman. Qui Bruno è il figlio di otto anni di un ufficiale delle SS, appena trasferito in prossimità di un campo di sterminio insieme all’intera famiglia. La realtà di Bruno, indotto dal padre a un odio razziale che non capisce e non condivide, si scontra presto con l’inferno del campo di sterminio, un mondo a parte, a soli pochi metri, dove non esistono pietà e tolleranza, ma solo morte e dolore. Animato dall’innocenza e dalla vivace curiosità, Bruno esplora i dintorni della nuova casa e disobbedisce agli ordini dei genitori, e allora che incontra Shmuel, un ragazzino alto come lui, coi capelli rasati e quella strana tuta a righe. Il film descrive un mondo in cui gli adulti sono emblema di orrore e indifferenza, portatori di morte, chiusi nelle loro granitiche certezze al limite del delirio. Solo l’innocenza di un bambino dà l’illusione di una possibile salvezza, ma basterà? Commovente, drammatica, delicata per quanto crudele, una storia che non è facile lasciarsi alle spalle, ma proprio per questo è necessario vederla. https://www.youtube.com/watch?v=iXv7hgSrtY8