Danny l'eletto

11.10.2013 10:30

 

Danny l’eletto

 

di Chaim Potok

edito da Garzanti

Pag.  357

 

Il racconto toccante di un’amicizia, il difficile rapporto tra padri e figli, e sullo sfondo l’ultimo scorcio della seconda guerra mondiale. Reuven Malter è un quindicenne di Brooklyn alle prese con una partita di baseball, non immagina che proprio in quell’occasione incontrerà un amico per la vita. La palla lanciata da Danny Saunders lo colpisce dritto sull’occhio infrangendo i vetri degli occhiali, un colpo secco, da stordimento, Reuven finisce in ospedale con una benda sull’occhio, ma quell’incidente lo avvicinerà inaspettatamente a Danny. Una partita tra scuole ebraiche diventa motivo di scontro religioso, Danny, figlio di un rabbino chassidico rispettato e amato, e Reuven, figlio di un professore universitario di mentalità aperta e favorevole al sionismo. Due correnti una sola fede, l'ebraismo e le sue tante contraddizioni, l'educazione dei figli e le difficoltà della vita. 

Danny l'eletto racconta di un'amicizia iniziata nel peggiore dei modi, e divenuta solida e stabile contro tutto e tutti, ma anche delle difficoltà nei rapporti padre-figlio, dei silenzi interminabili e della difficoltà nel compiere scelte. Un romanzo di formazione, di vocazione, che ritrae il travaglio interiore dell'uomo e allo stesso tempo le lacerazioni in seno a una religione millenaria. Potok guarda all'ebraismo dal di dentro - lui ebreo nell'America contemporanea - e tira fuori gli scheletri nell'armadio, i dissidi, le contraddizioni della sua cultura. Tra letture appassionate del Talmud e dispute sul suo siginificato, la mente di Danny è tanto grande quanto complicata. La sua genialità sarà un dono una condanna?

 

 

 

Voto 7 e mezzo