Amore zucchero e cannella

19.04.2013 10:46

Amore zucchero e cannella

 

di Amy Bratley 

edito da Newton Compton

pag. 346

 

Juliet si è appena trasferita nell’appartamento dei suoi sogni, insieme al ragazzo dei suoi sogni, e non vede l’ora di cominciare la sua nuova vita nella caotica Londra, o forse no? Simon non è l’uomo che credeva e quello non è il loro nido d’amore, lo scopre la prima notte, quando per un provvidenziale lapsus la chiama con il nome della sua amica, Hanna, la bionda svedese a cui Juliet ha sempre invidiato i capelli perfetti e il corpo da sballo, irresistibile per qualsiasi uomo, a quanto pare anche il suo. La vita di Juliet non è mai stata perfetta, non si è mai neppure avvicinata alla felicità e, adesso scopre che quel poco che si era conquistata non esiste.

E così tra gli occhi lucidi per il tradimento di Simon e gli scatoloni zeppi di mobilio che invadono la casa, Juliet riscopre il manuale della perfetta casalinga di sua nonna Violet, e rileggendo i suoi consigli su come smacchiare un vestito o lucidare le posate, ritornano a galla i ricordi dell’infanzia in Cornovaglia. Puo’ una ventenne desiderare una vita da casalinga, un uomo che l’ama e una casa piena di calore e oggetti fatti a mano? Juliet si, una famiglia in fondo le è sempre mancata, l’adorato padre è morto suicida quando aveva nove anni, Ava, troppo immatura e narcisista per fare la mamma, l’ha lasciata dalla nonna che l’ha cresciuta con amore, insegnandole come si sforna un soufflé e si confezionano tovagliolini. Ma tra le pagine del manuale di Violet, insieme ai consigli su come preparare un cocktail e smacchiare il rossetto, trova una lettera di sua madre e la foto di una bambina che non è lei. Ava non è stata solo una madre incapace che tradiva il marito, ha abbandonato un’altra figlia molti anni fa, senza che Juliet ne sapesse niente. Tutto sembra precipitare, il passato crollare come un castello di carte, ma fortunatamente la vita non ha in serbo solo delusioni per Juliet, un altro amore è all’orizzonte, basta solo tenere gli occhi aperti e conservare la speranza.

 

Il romanzo di Amy Bratley si rivela una lettura ironica, lieve e delicata, non solo farcita di consigli su come diventare la regina della casa e cucire grembiuli fatti a mano, non è un prontuario per casalinghe disperate, ma il racconto di come la vita possa cambiare in un attimo. Juliet è a tratti adorabile come un cucciolo smarrito, altre volte irritante come uno spray al peperoncino, i suoi tentativi d’inseguire la felicità rendendosi ridicola con Simon, ne fanno spesso una donna patetica e fragile, che vorresti abbracciare per consolarla, ma anche mollarle uno schiaffo e dirle: “Svegliati!”.

Il titolo mi ha riportato alla memoria un romanzo che ho letto anni fa e ho molto amato, Gabriella, garofano e cannella, di Jorge Amado, anche lì c’entra la cucina, ma si respira il profumo speziato del Brasile e atmosfere incantate. Nel caso della Bratley la cucina è solo uno sfondo, una cornice in carta pesta colorata, una scusa per sfuggire alla realtà che non ci piace. La felicità si nasconde nelle piccole cose, è una ricetta semplice, ma per assaporarla è necessario avere accanto qualcuno che ci ama.    

 

Voto 7