Allergia

29.11.2013 09:50

Allergia

 

di Luisa Puttini Hall

edito da Mobydick

pag. 155

 

Quando la fantascienza predice un futuro possibile, assume sfumature inquietanti. Che succederebbe se la natura si ribellasse all’uomo e ai suoi abusi? Che un’epidemia di Allergia mortale si porterebbe via buona parte della popolazione, costringendo i sopravvissuti a vivere al riparo sotto una spessa cupola. Questa l’immagine del futuro prossimo descritto dalla Puttini, un mondo in cui l’uomo espulso dalla natura è costretto a rifugiarsi al riparo da tutto, persino dalla vita, in una città artificiale e artificiosa che lo priva del mare, del profumo dei boschi, dei fiori appena sbocciati, dello spettacolo del sole nascente. Questa è l’esistenza incolore di Seabreeze e dei suoi amici Winter e Summer, nati sotto la cupola al riparo dall’Allergia e da qualsivoglia forma di vera esistenza. La tecnologia è una ben magra consolazione quando si perdono per sempre il piacere di fare un tuffo tra le onde dell’oceano o di respirare il profumo dei gelsomini, eppure qualcuno resiste ancora là fuori, aggrappato a un mondo che lo rifiuta: i refrattari vivono all’esterno, tornati a una civiltà arretrata di qualche secolo, sperano di conservare il dono e non venire uccisi dall’Allergia, consapevoli che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo.

Seabreeze sta per compiere il suo primo viaggio fuori dalla cupola, in mezzo ai refrattari, seppur protetto da casco e scafandro - quasi fosse un astronauta in visita su un pianeta alieno - aspetta con ansia il momento della Gita. Forse finalmente avrà delle risposte, saprà cosa è successo a sua madre Iris.

Un passato doloroso fatto di separazioni e attesa affligge la dottoressa Alexia, sarà lei ad accompagnare Seabreeze e i suoi compagni nel mondo esterno, un mondo che lei conosce bene e le ricorda un dolore mai sopito. Riuscirà a dimenticare davvero?

La lettura scorre su un doppio binario: il ricordo di un passato che non tornerà, e la speranza che il futuro più luminoso. La nuova Scozia è lo scenario apocalittico in cui senso di impotenza e desiderio di libertà si mescolano, mettendo in scena drammi umani che affondano le radici nel passato. Una madre, e un figlio separati, un matrimonio apparentemente perfetto che poi non lo è, una seconda chance per ricominciare...

 

Delicato affresco di un futuro possibile, il romanzo ricostruisce la realtà attraverso i sentimenti dei protagonisti, chi perso nel passato chi speranzoso nel domani. Con una sensibilità poetica dai risvolti ambientalisti, la scrittrice dà forma a uno dei tanti possibili scenari per l’umanità.

Speriamo solo che sbagli.

 

 

Voto 7